IL CRISTALLO, 2009 LI 1 [stampa]

PRESENTAZIONE

di CLAUDIO NOLET

"Il Cristallo", dopo la pubblicazione dell'antologia del suo cinquantenario, esce in ritardo.

Costa infatti una certa fatica trarre le dovute conclusioni di un lungo percorso culturale e diversi sono i progetti per una continuazione aggiornata della rivista, rispondente alle esigenze dei nostri giorni. Si può essere anche tentati ad andare oltre, cercando nuove vie di comunicazione. Forse l'apertura del sito con la versione on line potrà essere un modo per far conoscere meglio "Il Cristallo" e per renderlo con il tempo "interattivo" e per caratterizzarlo come "work in progress". Si tratta però di un esperimento che richiede una nuova impostazione fondamentale riguardo ai contenuti. In questo numero si è seguita ancora quella tradizionale che ha privilegiato la storia della letteratura, la storia della musica, le cronache d'arte e il teatro.

 

Mi sembra interessante il contributo per questo numero di Mirko Magnani che giustamente richiama l'attenzione a Heinrich Böll, esaminando un testo famoso, L'onore perduto di Katharina Blum. Egli osserva che "nonostante siano trascorsi oltre trent'anni da allora, stupisce l'attualità di alcune di alcune problematiche emerse nel secondo dopoguerra........tra queste senza dubbio quelle riguardanti l'uso, proprio ed improprio, dei mezzi di comunicazione di massa e le forme di violenza intrinseche al linguaggio mediatico".

Elio Andriuoli ci riporta alla poesia di Carlo Betocchi, Vittorio Selleri puntualizza alcuni aspetti dell'opera di Eliot, Silvano Demarchi ci ricorda Nino Betta, un narratore trentino di grande sensibilità, analizzando un testo risalente all'immediato dopoguerra, Il prigioniero.

Il saggio di Giulia Stivani, dedicato a René Goscinny (il creatore di Asterix) e alla pubblicazione di serie inedite de Le petit Nicolas a cura della figlia Anne, è particolarmente attuale in questo 2009 che ha visto l'inaugurazione a Parigi dell'esposizione il 5 marzo e in settembre la presentazione del film sul personaggio, il Petit Nicolas, che in Francia è ormai considerato un classico.

La nuova Garzantina "letteratura" è oggetto di un'analisi puntuale da parte di Renato Bertacchini che rileva come il panorama cambi in consonanza con una diversa attenzione a problemi e autori. Di per sè le Garzantine, con i loro aggiornamenti, sono un documento di come si evolve la cultura nazionale e di quali sono le esigenze di informazione rapida del lettore su argomenti che vanno oltre il campo inevitabilmente ristretto della sua personale specializzazione.

Come è ormai affermata consuetudine la celebrazione della ricorrenza di centenari della nascita e della morte dei grandi autori della storia della musica offre l'occasione per studi e convegni, ma anche e soprattutto per l'esecuzione di opere che non sono molto presenti, nonostante il loro valore, nei programmi delle stagioni concertistiche e nei cataloghi delle case discografiche. Il secondo centenario della morte di Haydn viene celebrato quest'anno con notevole impegno a Bolzano, ma come ci ricorda nel suo articolo Giuliano Tonini c'è stata una continua attenzione nella provincia al grande maestro fin dal Settecento. È in un certo senso di conforto vedere che si è studiato e si è eseguito Haydn senza che gli eventi politici di una storia a volte drammatica e tragica abbiano inciso troppo e in maniera distruttiva sulla vita musicale e sulla sua civile impostazione. Si può parlare di lungo itinerario sinfonico haydniniano nel Novecento e va citata la costituzione dell'orchestra stabile regionale "Haydn".

Marco Bernardi è intervistato da Massimo Bertoldi. Nel mese di maggio del 2009 egli ha firmato il rinnovo del suo contratto come direttore e regista del Teatro Stabile di Bolzano. Come ricorda Massimo Bertoldi il 9 settembre di quest'anno il TSB festeggia, assieme alla Fondazione Teatro comunale e Auditorium, alle Vereinigten Bühnen Bozen, i primi dieci anni di coabitazione nel nuovo edificio del Teatro Comunale progettato da Marco Zanuso che firmò anche quello nuovo del Teatro Strehler di Milano. "In questo mandato - dice Bernardi - che considero l'ultimo, vorrei dedicarmi in particolare, sul piano delle politiche culturali, alla formazione del pubblico giovanile e alla verifica della fattibilità di un Teatro Stabile di interesse regionale. Dal punto di vista artistico, mi piacerebbe rileggere ancora qualche grande classico, puntando all'essenza dei testi e alla massima qualità interpretativa, e poi continuare il lavoro di talent -scout e di promozione di nuovi autori teatrali".

Forse nelle note d'arte si sarebbe dovuto accennare alla vicenda clamorosa della rana crocifissa nella mostra inaugurale del Museion che in parte ha influito sulle fortune elettorali e ha richiamato l'interesse dei media non soltanto locali, ma ci è sembrato opportuno rinviare un discorso approfondito ad altra occasione ripensando tutta la mostra nel contesto più generale dell'arte dei nostri giorni.

Si pubblica invece la breve nota affettuosa di Cainelli sulla mostra dedicata a Regina Disertori.

La rubrica delle recensioni si vale dei contributi di Sandro Angelucci, Enrico Marco Cipollini, Silvano Demarchi, Eugen Galasso, Leandro Piantini e Franco Zangrilli.

Continua la cronaca degli avvenimenti politici della "provincia difficile": quest'anno le celebrazioni hoferiane costituiscono un importante e significativo banco di prova della validità delle esperienze autonomistiche e della ricerca di una pacifica costruttiva convivenza tra diversi gruppi linguistici.

 

C.N.