IL CRISTALLO, 2011 LIII 1 [stampa]

Licia Colò, Cuore di gatta, una storia d'amore, Milano, Arnoldo Mondadori, 2007, pp. 146

recensione di INGA CONTI

Nel presente volume l'autrice desidera ricordare con estrema naturalezza la storia d'amore nata tra i due più importanti personaggi di tutto il filo narrativo la giornalista Licia Colò e la sua gatta Pupina. Attraverso un semplice romanzo Licia intende attribuire un valore eterno al sentimento profondo che lega l'una all'altra. La scrittura le offre la possibilità di riconoscere quanto siano state forti ed autentiche le emozioni che ha provato sapendo di poter sempre contare sulla dolce presenza della micetta. Con lei ha passato momenti di dolore e di gioia. Pupina è la gattina che ha dimostrato di aiutare Licia nei momenti più difficili, non abbandonandola mai a se stessa. La scrittrice ama davvero tanto la bestiolina e più in generale tutti gli animali. Ritiene, che quelli "sentono le persone" (p. 42) …. "capiscono tutto, ogni stato d'animo" (p. 81). Tanto il cane Spok, chiamato così per richiamare alla memoria uno dei protagonisti del programma televisivo Star Trek, quanto i gatti tigri, Pupino, Pupina sono gli unici animali domestici che attraverso uno sguardo rivelano il loro stato d'animo. Assieme ai padroni formano una grande famiglia. Spetta ai proprietari il compito di educarli al rispetto della dignità dell'uomo, indipendentemente da quella che è la condizione sociale. Devono insegnargli ad assumere un determinato atteggiamento che varia a seconda della circostanza.

Fin dal primo giorno Pupina si abitua a dormire prima ai piedi del letto matrimoniale poi tra le gambe del marito Alessandro. La gattina si conquista nel tempo il suo spazio. È sempre molto affettuosa. Normalmente non sta mai ferma. È costantemente alla ricerca di qualcosa, di qualche buona preda: uccelli o talpe in giardino. Ogni tanto segue il marito pittore nello studio. Un giorno Pupina torna a casa con una ferita sul naso. Man mano che il tempo passa Licia nota che la ferita non si cicatrizza; non guarisce. Così decide di portarla nello studio di un veterinario per farla visitare. Dopo un attento esame colturale e citologico del tampone nasale, il medico Giuseppe Larosa scopre che Pupina ha un tumore. In questi frangenti Licia impara ad avere il coraggio di sperare, di indurre a lottare contro una malattia. Licia è pronta ad assisterla perché l'ama tanto. Molti la criticano perché pensano che la giornalista si preoccupi più dello stato di salute, della vita degli animali piuttosto che di quella degli uomini. Licia non è certamente un'etologa; nonostante ciò si considera una vera appassionata della natura; si interessa del rapporto che si viene a stabilire tra uomini e animali. Viaggia per il mondo persino quando aspetta la bambina Liala alla quale ha voluto dedicare il libro. Durante la gravidanza si rende conto di quanto fosse strana Pupina. Invece di avvicinarsi a Licia, tende ad allontanarsi. Malgrado ciò, i sentimenti per la gattina non cambiano. L'importante è essere in grado di godere della compagnia degli amici a quattro zampe. Se Licia riuscirà a vendere tante copie del romanzo, metterà da parte del denaro per garantire un'assistenza medica a quei gatti di cui nessuno si prende cura.