IL CRISTALLO, 2008 L 1 [stampa]

PRESENTAZIONE

di CLAUDIO NOLET

Quest'anno, più che mai, in Alto Adige ferve il dibattito sul bilinguismo, sul multilinguismo, sulle modalità dell'insegnamento e dell'apprendimento delle lingue. È il mondo della scuola a suscitare discussioni e polemiche perché non si sente all'altezza dei suoi compiti a causa dei risultati spesso non sufficienti.

In effetti questa provincia dovrebbe essere il campo di una sperimentazione continua, intensiva, a tutto campo delle possibilità di rendere almeno una parte delle popolazione veramente "bilingue"; in grado cioè di comunicare non soltanto nei servizi pubblici, ma nei rapporti più comuni tra persone di madrelingua diversa.

Nel corso degli anni si sono fatti studi diversi, si è sperimentato molto, ma non si è fatto il passo necessario per andare oltre i limiti posti dalla preoccupazione di fondo della difesa della propria identità etnica.

Il Cristallo" dedica questa volta un'intera sezione al problema della lingua con i generosi contributi di studiosi e specialisti della libera Università di Bollano, la prof. Rita Franceschini, direttrice del Centro di Competenza Lingue della Lub, a lungo apprezzata rettrice della stessa università, il prof. Hans Drumbl che pure ha retto la Lub. Di sicuro interesse ritengo sia pure la ricerca di Doris Forercon Maria Paola Paladino, Chiara Vettori e Andrea Abel, ricerca che fa parte del progetto Kolipsi che l'Accademia Europea sta conducendo in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione dell'Università di Trento.

Altro tema importante è quello del teatro. Marco Bernardi, che dirige il Teatro Stabile di Bollano, nel suo intervento, richiama l'attenzione sulle prospettive di una istituzione che qualifica culturalmente la presenza italiana nella provincia di Balzano, mettendola in contatto ad un alto livello con la realtà teatrale nazionale con significative aperture verso il mondo tedesco. Il Centro di cultura dell'Alto Adige, che pubblica questa rivista, si è sempre impegnato nel sostegno del TSB non solo dedicandogli opere di rievocazione storica, ma sottolineando pubblicamente il valore di una presenza teatrale non affidata soltanto alle compagnie di giro, seguendo magari mode effimere, capace di far conoscere l'impegno culturale di Bolzano e del suo territorio. Anche in questo numero Gandini riferisce da par suo sui caratteri di una stagione teatrale interessante anche.sul versante della ricerca.

Come sempre la rivista cura le sezioni tradizionali: nei "Saggi" ci sono contributi di Renato Bertacchini, di Grazia Bravetti Magnoni e di Elio Andriuoli su importanti autori italiani e una nota di Alessandro Colombi sull'uso del GPS, un compagno forse pericoloso per chi guida un' automobile.

Molto dotto è il saggio di Tonini sui Busoni in concerto, argomento che sarà toccato nel Convegno busoniano del prossimo settembre nell'ambito del Festival Busoni di Bolzano.

Nelle "Note d'arte" si è pensato di dare notizia di Manifesta 7, presente in regione, riproducendo in parte alcuni degli interventi pubblicati dall'Asses­sorato provinciale alla cultura nella pubblicazione "Aspettando Manifesta", curata da Paola Tognon.

Le recensioni sono numerose, attente a testi, a volte, di non facile reperibilità, ma pur significativi.

Si è invece preferito non toccare l'argomento dell'inaugurazione del nuovo Museion di Bolzano perché trattandosi di urto straordinario work in progress, di uno happening multimediale non ancora concluso, si ritiene di parlarne successivamente in termini non soltanto di pura cronaca.

Certamente il lettore noterà che i temi della provincia di Bolzano hanno in questo volume una posizione dominante. Ciò non deve far pensare che si voglia restringere l'orizzonte degli interessi di questa pubblicazione. In questo momento la "provincia difficile" vive situazioni molto problematiche che non devono essere trascurate dal nostro Paese. Un segnale in questo senso è dato dallo scritto vivacemente polemico di Giorgio Delle Donne, uno storico che ha collaborato con il quotidiano Alto Adige, commentando con vena satirica vicende oramai ordinarie, proprie di chi deve accettare la paradossale condizione di essere minoranza rispetto ad una minoranza pur essendo parte della maggioranza.

La rivista compie cinquant'anni: il prossimo numero sarà una antologia degli scritti pubblicati in mezzo secolo.

C.N.