IL CRISTALLO, 2009 LI 1 [stampa]

NUOVE AVVENTURE DEL PETIT NICOLAS

di GIULIA STIVANI

Il secondo volume delle Histoires Inédites du Petit Nicolas ha avuto origine, come il primo (2004), dal fortunato ritrovamento di tutta una serie di racconti inediti che la figlia di René Goscinny, Anne, ha scoperto in un angolo dello studio del padre. Realizzato in collaborazione con Jean-Jaques Sempé e con la stessa Anne Goscinny, il volume è stato pubblicato nel 2006 da Imav éditions.

Al suo interno si può trovare ancora una volta il personaggio di Nicolas, un bambino di 8-10 anni che in Francia è da tempo una celebrità. I suoi compagni sono gli amici di sempre, che il lettore ha già avuto modo di incontrare. Agli appassionati del genere è offerta nuovamente la possibilità di «retrouver l'odeur du petit pain au chocolat à la sortie de l'école, ce parfum de craie, l'ambiance d'une récréation, tout ce grouillement de l'enfance».1 Ai nuovi lettori, invece, viene offerta l'occasione di scoprire la genialità di uno dei più famosi artisti francesi.

Tuttavia un'attenta analisi può rilevare alcune differenze rispetto alle raccolte degli anni Sessanta; alcuni personaggi passano da un ruolo di sfondo a uno più attivo e importante; altri subiscono una metamorfosi caratteriale; per altri ancora sono previste piccole correzioni.

Il personaggio che subisce il cambiamento maggiore è quello di mémé, la nonna materna di Nicolas, la quale, nelle avventure pubblicate dal 1960 al 1964, è un personaggio piuttosto marginale. Il bambino, infatti, ne parla ogni volta che riceve un regalo da parte sua; l'unica sua apparizione di persona si trova ne Le Petit Nicolas a des ennuis2, l'ultima raccolta di quegli anni. Invece nel secondo volume delle Histoires Inédites il lettore può notare le frequenti apparizioni della nonna materna, e soprattutto i diverbi con il genero che sono all'ordine del giorno.

Negli anni Sessanta, inoltre, mémé incarnava il prototipo ideale della nonna: una vecchietta che adora il nipote, lo difende sempre, lo vizia, lo ricopre di regali, gli fa mangiare tanti dolci. Dal punto di vista del rapporto col genero non sembravano esserci disaccordi, anzi sembrava una donna piuttosto mite che non voleva essere un peso per i genitori di Nicolas.

Nel secondo volume delle Hitoires Inédites, invece, il lettore scopre una donna tenace, combattiva, piena di grinta e orgogliosa, che affronta il genero a testa alta. Nelle frequenti discussioni tra questi due personaggi, infatti, le frecciatine che la nonna di Nicolas lancia al genero non sono affatto velate. Il lettore può trovare un esempio di queste situazioni durante una visita che la nonna di Nicolas fa alla figlia. Nicolas sta giocando con il nuovo regalo della nonna ma ancora non ha fatto i compiti. Il padre lo rimprovera e gli dice di metter via il gioco. La nonna interviene dicendo che bisogna capire quel povero bambino, che non ha mai occasioni di svago. La discussione tra i due si scatena subito e nel suo culmine il padre di Nicolas chiede alla suocera cosa diventerà da grande il figlio se non si insiste per farlo studiare. La risposta della nonna è molto semplice e diretta: un genero.

Un altro esempio di questo rapporto di amore-odio tra i due personaggi si può riscontrare durante le vacanze di Pasqua, che la famiglia di Nicolas trascorre in campagna, presso l'abitazione della nonna. Nonostante la presenza di un tuttofare che lavora per lei, la nonna di Nicolas sembra avere accumulato una serie di lavori più o meno faticosi da far fare al genero nei pochi giorni di ferie: tagliare la legna, falciare il prato, aggiustare cancelli e tapparelle… La scusa che la donna adduce è il fatto che Adrien, il tuttofare, sta diventando vecchio e che essendo Pasqua, anche lui ha il diritto di riposarsi un po'.

Questo cambiamento del personaggio della nonna e del suo rapporto con il genero porta il lettore a chiedersi se Goscinny non avesse deciso di ridimensionare il personaggio della nonna creando una simpatica vecchietta (come appare nei racconti pubblicati in vita), oppure se avesse deciso di cambiarlo così drasticamente, proprio per aumentare la comicità della situazione.

Un altro personaggio che cambia notevolmente rispetto alle raccolte degli anni Sessanta è il signor Blédurt, il vicino di Nicolas; le prime avventure ritraggono Blédurt piuttosto di sfuggita, in azioni di poco rilievo, come quando non vuole entrare nelle discussioni tra l'amico e la moglie, preferendo darsi alla fuga piuttosto che essere coinvolto. Ne Les Vacances du Petit Nicolas3 Blédurt non sarà presente di persona, ma soltanto all'interno di una conversazione tra i genitori di Nicolas a proposito di un'esperienza vacanziera fatta dai vicini l'anno prima. Ne Le Petit Nicolas a des ennuis, invece, il lettore assiste a una discussione tra i due a proposito dell'acquisto dei biglietti per una lotteria. È forse la prima volta che una loro disputa viene riportata da Nicolas, nonostante egli sostenga che i due litighino spesso.

Nelle Histoires Inédites 2, invece, a questo personaggio viene dato molto spazio, tanto da diventare in più di un'occasione addirittura protagonista dei racconti de bambino. Un esempio è il racconto in cui Nicolas trascorre il pomeriggio dai Blédurt. I suoi genitori devono uscire ma il bambino non può andare con loro, così viene chiesto a Blédurt di fare da baby-sitter. I due si ripropongono di fare le persone adulte ma il lettore percepisce da subito che, in realtà Blédurt è più impaziente di Nicolas di cominciare a giocare. Blédurt non vuole sfigurare davanti al bambino e si impegna seriamente per impressionarlo e, in effetti, Nicolas viene colpito dalla sua bravura nel calciare tanto da dedicare ben una decina di righe alla descrizione dello shoot che, dopo essere rimbalzato su un albero passa attraverso una finestra della casa di Blédurt, peccato solo che la finestra in questione sia chiusa (per la gioia della Signora Blédurt).

Blédurt viene spesso ritratto anche nell'atto di litigare con il padre di Nicolas; da queste situazioni il lettore capisce che i due non sono semplici vicini di casa ma anche grandi amici. Stuzzicarsi a vicenda e farsi i dispetti sembra essere il loro passatempo preferito e i due trascorrono giornate intere a litigare, a togliersi il saluto e a fare pace, per poi litigare nuovamente.

La presentazione più tipica che Nicolas fa del vicino di casa è:


Il Signor Blédurt è il nostro vicino ed è un buon amico di papà. A loro piace molto punzecchiarsi, ma ogni volta che cominciano a fare gli stupidi assieme, si arrabbiano e non si parlano più.


Ogni pretesto è valido per discutere, anche una semplice partita a carte. Nicolas, infatti, afferma che il bello delle domeniche pomeriggio passate in casa (oltre al fatto che spesso hanno ospiti e la madre prepara dolci per la merenda) è proprio la possibilità di vedere i due adulti litigare fra loro dicendosi l'un l'altro che non capiscono niente di carte, e le povere mogli costrette a intervenire ogni volta per evitare che la discussione degeneri.

Sia il padre di Nicolas che Blédurt sono molto orgogliosi e di conseguenza cocciuti; nessuno dei due vuole dimostrare di aver bisogno dell'aiuto dell'altro e nella loro ostinatezza finiscono spesso per negare l'ovvio. Un esempio lampante di questo si presenta al lettore già in uno dei primissimi racconti delle Histoires Inédites 2. L'atmosfera è quella delle festività natalizie e in casa di Nicolas è il momento di fare i preparativi per la cena della Vigilia. In particolare bisogna allungare il tavolo della sala da pranzo: per questa operazione il padre di Nicolas ha bisogno di una mano e si accinge a uscire per cercare Blédurt quando, aprendo la porta se lo trova davanti. Blédurt dice di essere venuto ad aiutare perché sicuro che l'amico da solo non è in grado di arrangiarsi. Ed ecco che il lettore assiste in diretta alla smentita totale di quanto affermato dal padre di Nicolas pochissime righe sopra.

I due sembrano essere in perenne competizione, su ogni fronte, anche in contesti ipotetici, come nel caso in cui litigano per un cane (che nessuno dei due possiede): ognuno, infatti, sostiene di essere un padrone migliore rispetto all'altro e di poter offrire una vita più agiata al cane in questione. Come da copione la discussione degenera e i due adulti finiscono per litigare persino a proposito di cosa potrebbero insegnare al proprio cane, tra cui anche mordere i seccatori (la controparte).

Un lettore attento può sicuramente osservare che i due amici si comportano esattamente come due bambini; in più di un'occasione è possibile effettuare un parallelismo tra le loro reazioni e quelle di Nicolas e dei suoi amici.

Se è corretto affermare che ci sono personaggi che da una posizione di secondo piano sono passati a una in primo, è vero anche il fenomeno inverso. Ci sono, infatti, personaggi che nelle raccolte degli anni Sessanta sono importanti e ricorrono di frequente, ma che nel secondo volume delle Histoires Inédites sono pressoché scomparsi.

Il caso più eclatante è quello di Marie-Edwige. Si tratta della vicina di Nicolas, una bambina della sua età con capelli biondi e occhi celesti. Questo personaggio viene ricordato dagli appassionati del genere soprattutto perché essa costituisce la prima vera cotta di Nicolas. Marie-Edwige è la figlia degli altri vicini di Nicolas (anche suo padre discute spesso con quello del protagonista) e il bambino afferma che è tanto carina, anche se si tratta di una bambina.

Per lei Nicolas sperimenta la gelosia (in un episodio Marie-Edwige gli racconta di un fidanzatino che ha conosciuto durante le vacanze e di tutto quello che questo bambino sapeva fare), la competizione (persino con i suoi amici di sempre) e il funzionamento dell'universo femminile (alla festa di compleanno di Marie-Edwige, infatti, è l'unico bambino e non può che passare il tempo osservando come si comportano la festeggiata e le sue amiche). È una presenza costante nelle raccolte degli anni Sessanta, non importante come quella degli amici di Nicolas ma sufficiente a chiedersi che fine abbia fatto nel secondo volume delle Histoires Inédites. In questa raccolta, infatti, viene nominata solamente una volta, e precisamente nella lettera che Nicolas scrive a Babbo Natale, dove il protagonista chiede di essere in grado di fare delle capriole bellissime in modo da poter fare felice la propria vicina (che è tanto carina anche se si tratta di una bambina).

Si può notare che Nicolas presta molta attenzione ad ogni affermazione di questo personaggio: Marie-Edwige, infatti, gli aveva raccontato che il suo fidanzatino delle vacanze faceva delle capriole fantastiche e che l'aveva colpita proprio per questo. Inoltre si capisce che la cotta di Nicolas per questa bambina non è ancora passata e il desiderio di fare colpo su di lei nasconde probabilmente quello di diventare il suo favorito o addirittura il suo nuovo fidanzatino. Il lettore ha quindi la possibilità di seguire passo dopo passo l'evoluzione dell'amicizia tra Nicolas e Marie-Edwige in qualcosa di diverso (almeno da parte del protagonista) fino a una vera e propria prima cotta che porterà Nicolas addirittura a rivedere la propria opinione in merito alle bambine. Per questo motivo non si capisce perché, nel secondo volume delle Hitoires Inédites, Marie-Edwige sia scomparsa.

Anche altri personaggi passano in secondo piano o addirittura spariscono ma si tratta in gran parte di apparizioni occasionali o di comparse: colleghi del padre di Nicolas, un bidello al posto del quale è subentrato Mouchabière, amiche della madre di Nicolas, qualche negoziante, ecc. Ovviamente a questo fenomeno corrisponde anche quello inverso, cioè la comparsa di tutta una serie di personaggi nuovi: appartenenti alla realtà della nonna di Nicolas, nuovi colleghi del padre, il guardiano di un museo, alcuni medici, il proprietario di una fabbrica di cioccolato, nuovi negozianti, ecc.

Da segnalare la presenza di due personaggi che subiscono mutamenti meno palesi rispetto ai racconti degli anni Sessanta, ma ugualmente rilevanti. Si assiste in questo caso a uno spostamento di informazioni da un personaggio ad un altro. È il caso di due amici di Nicolas: Clotaire e Joachim. Nella prima raccolta delle avventure di Nicolas il lettore viene a sapere che Joachim ha progetti futuri per il Tour de France. In un episodio, infatti, Nicolas incontra l'amico dopo aver fatto una commissione. Il protagonista ha comprato una mazzo di fiori per il compleanno della madre ma lungo la strada del ritorno incontra diversi amici con cui si intrattiene per alcuni minuti. Con Joachim, in particolare, discute animatamente e appoggia il mazzo di fiori sul tettuccio di un'auto lì vicino. Durante la discussione, però, l'auto in questione riparte e Joachim dice a Nicolas di non preoccuparsi che la raggiungerà lui in bicicletta. A questo punto Nicolas si lamenta della velocità con la quale pedala l'amico, insufficiente nonostante l'allenamento costante in vista del Tour de France, a cui parteciperà quando sarà grande.

Nelle Histoires Inédites 2 è Clotaire, un altro amico di Nicolas, ad avere tali progetti. Nella lettera a Babbo Natale, infatti, Nicolas gli parla anche di questo bambino. Il lettore viene a sapere che Clotaire è l'ultimo della classe e ogni volta che la maestra lo interroga viene privato di qualcosa dai genitori: cinema, dolce, uscite… Quando poi si consegnano le pagelle è una vera catastrofe. Lo stesso preside gli dice spesso, davanti a tutti, che se continuerà su questa strada finirà in galera facendo soffrire i genitori, che si privano a loro volta di tante cose per farlo studiare. Ma Nicolas è a conoscenza del motivo di questo scarso rendimento: Clotaire si sta allenando per il Tour de France, a cui parteciperà quando sarà grande. Non è affatto uno stupido ma è solamente molto stanco per gli allenamenti che gli impediscono di fare i compiti e che fanno sì che si addormenti anche in classe.

Sicuramente non può trattarsi di un errore perché Goscinny è un autore che cura anche il più piccolo dei dettagli. Viene quindi spontaneo chiedersi se, visto che nel primo volume non viene fatto alcun accenno a quella che nelle Histoires Inédites 2 sarà l'ossessione di Clotaire, Goscinny non abbia avuto un ripensamento in proposito, cercando una scusa da attribuire al bambino per giustificare il suo essere sempre l'ultimo della classe.

Dopo queste osservazioni si può concludere affermando che le Histoires Inédites 2 non possono essere viste come una continuazione delle avventure di Nicolas degli anni Sessanta per due motivi. Il primo è costituito dall'insieme di differenze riscontrabili rispetto ai volumi editi negli anni Sessanta. Il secondo consiste nel fatto che le storie inedite non sono in ordine cronologico per cui non si sa se inizialmente fossero destinate ad essere inserite in un volume degli anni Sessanta o siano invece state scritte successivamente.

Si può terminare questa riflessione con un quesito: se delle storie inedite non si conosce la destinazione o il periodo di creazione, né le intenzioni dell'autore in merito, come bisogna comportarsi nei confronti delle differenze individuate? Se si tratta di correzioni, questi racconti potrebbero essere effettivamente successivi rispetto a quelli editi negli anni Sessanta e quindi una sorta di continuazione/correzione; ma può anche darsi che si tratti di bozze di racconti scritte contemporaneamente a quelli pubblicati, scartate perché non considerate soddisfacenti dall'autore. La risposta a questi quesiti, purtroppo, la conosceva soltanto Goscinny, oggi si possono fare soltanto delle ipotesi.

Sia ai lettori di recente acquisto che agli appassionati del genere non resta, quindi, che continuare a gustarsi l'ennesima testimonianza del genio dell'artista e a sperare che sua figlia, Anne Goscinny, continui a scoprire altri nuovi racconti tra le carte del padre.




NOTE

1 (René Goscinny) www.goscinny.net

2 René Goscinny & Jean-Jacques Sempé, Denoël, 1964.

3 Goscinny & Sempé, Denoël, 1962.