IL CRISTALLO, 2009 LI 1 [stampa]

GIUSEPPE TONUTTI, La cura, Pasian di Prato, Campanotto editore, 2008, pp. 272, euro 15

recensione di INGA CONTI

Nel presente volume si narra di Jane Savier, medico donna che lavora nell'istituto di ricerca Koch di Baltimora, diretto dal dottor Robert Smith. Ogni giorno si reca nel laboratorio per fare degli esperimenti su alcuni topini, sue cavie predilette. Inietta un virus nelle vene degli animaletti per osservare come reagiscono. Una sera esce dall'istituto. Prende l'autobus vuoto. Non appena vede camminare Rod, uno studente, iscritto alla facoltà di medicina che assieme alla fidanzata Mary si dirige verso il laboratorio, chiede subito all'autista di farla scendere. Lei li segue. Li scopre d'improvviso nel suo centro di sperimentazione. Lo studente prende due cavie. Li fa un'iniezione e poi li rimette in gabbia. I ragazzi rimangono sorpresi. Jane si augura che non vogliano rovinarle la carriera. Non hanno quell'intenzione. Rod le spiega che uno dei migliori genetisti degli Stati Uniti Alexander Scholl ha scoperto come riprodurre la molecola Aslink8 la quale può essere attaccata ad alcune cellule bersaglio se sulla superficie possiedono proteine. Recentemente Mary e Rod hanno ascoltato una conversazione di Scholl e dell'assistente Parks. Da quel momento hanno pensato che avrebbero potuto applicare la molecola ad alcuni farmaci antibiotici i quali avrebbero dovuto raggiungere i batteri.

Mary riceve una brutta notizia: dopo che il fratello ha fatto le analisi, si accorge di essere positivo all'HIV. Per lei è importante "cercare una cura" (p. 21). Per questo motivo Jane li ha trovati nel suo laboratorio. Essi hanno provato a unire un farmaco antivirale alla molecola Aslink8. Alla fine hanno ottenuto un'unica sostanza che hanno iniettato a due topi. A questo punto la dottoressa pensa ad un piano da poter realizzare assieme a loro. Li fa una proposta che accettano. Formano un piccolo gruppo per iniziare a lavorare tutti insieme. Li raccomanda di non dir niente a nessuno. Jane Savier ottiene presto buoni risultati dopo aver fatto i primi esperimenti su animaletti. Inseguito continua a fare il suo esperimento su un uomo. Prova ad operare sulla prima cavia: Eduard, il fratello di Mary. Lo sottopone al trattamento. Nota subito che guarisce. Per essere certa chiede a Mary di fargli fare di nuovo le analisi. Alla fine ha esiti positivi. Jane ha così scoperto la nuova cura per guarire i malati di AIDS. È felice. Lei desidera salvare le vite umane. Così pensa di contattare il direttore dell'istituto Robert Smith. È ansiosa. Non vede l'ora di incontrarlo per metterlo al corrente in merito alla scoperta rivoluzionaria. Infine il dottor Smith chiama il direttore dell'azienda farmaceutica C & CFS Tom Carter per il quale anche la dottoressa Jane Savier lavora. Tom Carter convoca una riunione alla quale partecipano vari rappresentanti di aziende farmaceutiche che non sono propensi a sostenere il progetto del medico Savier. In tal caso i pazienti comincerebbero a comprare meno farmaci da loro prodotti per acquistare il farmaco miracoloso. Rischierebbero di fallire e quindi di dover chiudere. Così la dottoressa decide di imboccare la strada dell'illegalità. Anche se non ottiene un consenso positivo dal comitato etico, continua a lavorare con Rod e Mary in assoluta clandestinità. Ciò la condurrà con coraggio ad affrontare un'avventura con i due ragazzi. Da quel momento in poi sarà costretta ad essere nomade per non rischiare di morire. Lascerà gli Stati Uniti dove probabilmente non ritornerà. Partirà con Mary ed Eduard in nave per Lisbona, verso l'Europa. Durante il viaggio avrà modo di curare un giovane Enrico Tessitori del quale si innamora. Inseguito sarà sempre al suo fianco per sostenerla nella sua impresa. Malgrado le difficoltà, grazie agli interventi di un cardinale del Vaticano e del direttore dell'azienda C & CFS Carter, alla fine Jane Savier riuscirà a presentare con successo il suo nuovo metodo per curare i malati nel corso di un convegno mondiale sull'Aids a Barcellona. Non ritornerà a lavorare in America. Tom Carter le offrirà l'opportunità di diventare direttore di un nuovo laboratorio a Kimberley nel sud Africa. Là potrà continuare ad operare con il nuovo compagno Enrico. Inoltre potrà contare sulla preziosa collaborazione del tecnico di laboratorio Mary e su quella del fratello Eduard.

Nel complesso tutto il tessuto narrativo sin qui considerato, si presenta molto intricato in quanto vengono descritti più episodi, varie situazioni contemporaneamente senza alcun stacco. L'autore dà particolare rilievo ai colpi di scena descritti sempre con molta chiarezza e semplicità. Lo stile scelto per raccontare tutta la storia è molto fluido.