IL CRISTALLO, 2009 LI 2-3 [stampa]

DANIELE MARIA PEGORARI, Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana, 1948-2008, Moretti & Vitali Editori, Brescia 2008

recensione di ENRICO BAGNATO

Valente studioso, Daniele Maria Pegorari divide il suo impegno scientifico e didattico fra la Letteratura italiana contemporanea e la Filologia dantesca nelle Facoltà di Lettere e Filosofia delle Università di Bari e Foggia. Con Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana 1948-2008, Moretti & Vitali editori, Pegorari si cimenta in una ricostruzione dell'itinerario della poesia italiana nell'arco di un sessantennio motivando l'azzardo di una storicizzazione con la fine di una fase storica della letteratura europea che prese avvio nel primo Novecento, e procede attraverso una mappatura delle scritture e delle poetiche storiograficamente rappresentate per quadri entro cui individua e disamina tendenze e figure autorali, dalle più consolidate e certe, ad altre più eccentriche o appartate o in fieri, prendendo in esame la produzione creativa di ben cinque generazioni di poeti.

Il metodo di analisi che Pegorari rivendica per sé come critico e testimone, ma anche come osservatore ravvicinato, calato negli accadimenti che scruta e racconta, è la polarizzata attenzione sull'"ossimoricità" che caratterizza la poesia dell'ultimo secolo, che egli ravvisa nella "contraddizione permanente fra l'istanza di una ricerca linguistica più capace di aderire ai moti ideali e materiali del tempo e la resistenza inerziale dei modelli, dei generi e degli immaginari" pregressi. Da parte di Pegorari vi è un corretto ed equilibrato rifiuto di schierarsi, di scegliere da che parte porsi, ed un far ricorso, invece, ad ampie "inquadrature" idonee a una riflessione valoriale e ideale che riconquisti alla letteratura il terreno della storia collettiva e dell'etica che le compete", inquadrature entro le quali il critico-testimone analizza, matura ed esprime il suo giudizio, senza però la presunzione di stabilire valori o gerarchie, o riferirsi a questo o a quel canone, per l'inassumibilità di una presa di posizione a riguardo nel post-moderno venir meno di ogni certezza ideale, filosofica, scientifica e letteraria.

Nell'ambito delle quattro larghe campiture che prende in considerazione - la metafisica, lo sperimentalismo, la neodialettalità, il realismo -, con una davvero penetrante e sensibile capacità di visione, Pegorari criticamentre mette a fuoco e giudica numerose figure autorali.

Un saggio di ampio respiro, particolarmente utile e interessante anche per lo spazio dedicato ad autori meridionali, apprezzabile altresì per la chiarezza e l'eleganza espositiva.