IL CRISTALLO, 2012 LIV 1 [stampa]

ANNA BONARRIGO, Il viaggio dentro l'anima,
Roccamulera, Messina, 2010, euro 13

recensione di ENRICO MARCO CIPOLLINI

Conoscevo Anna Bonarrigo per le sue affascinanti poesie, pubblicate in due suoi siti in FaceBook, che accolgono anche altre voci, ma codesto libro poetico è stato veramente una più che lieta sorpresa, sia perché impreziosito dalle immagini di copertina (I e IV) del pittore Filippo Andronico (Donna distesa sul letto), e del fotografo Carmelo Crisafulli, sia per un fatto sensoriale. Leggere le poesie su un video, per me, non "animale" tecnologico, ha un diverso impatto che meditarle su carta ben inchiostrata. Tale libro, e non semplice raccolta di poesie, è stato caldeggiato dall'amministrazione comunale di Roccamulera di Messina e con giusto intendimento. Ogni recensione non si deve intendere come un riassunto ma evidenziare il lato estetico, la forma espressiva (noi, in effetti, non siamo il nostro linguaggio ove traspare il nostro piccolo-grande mondo con gioie ed affanni?) non disgiunta dal contenuto. È «un viaggiarsi dentro» tale opera poetica, quindi sconsigliata al lettore pantofolaio, visitare i più profondi meandri della nostra anima senza falsi pudori o irritanti reticenze, seppur sublimate in versi icastici. Troviamo un diluvio di sentimenti d'amore erotico e non, venati spesso da malinconia, rabbia e generosità nel darsi e dire tutta se stessa: «Sui tasti un diluvio di parole / Alle falde della pelle / In equilibrio fra la coscienza / E la follia» (da L'anima e la mente).

Tali versi sono la miglior introduzione per comprendere la poetica di Anna Bonarrigo che cerca nella pulsione passionale il candore del suo "intus", del suo tessuto originario ove si reclina per ben saggiarsi e meditare sul sale della vita. Cerca la purezza dell'uomo la Nostra poetessa e basterebbe leggersi Il Viandante, dove, con un linguaggio composto, alza gli occhi «ad un cielo / di marzo ribelle». C'è ansia, c'è il suo progetto di vita, ci sono le sue speranze, le sue delusioni e come un carme lustrale vuol togliere, cancellare le menzogne. Stupenda l'immagine del calice ricolmo di vino che viene svuotato. Attimi di intensa delicatezza si intercalano, con ritmo armonioso, alla sensualità, alle vampate di odio, di disgusto, di nostalgia, di ricordi. Una vasta gamma di sensazioni che noi viviamo assieme a lei, ce le fa sentire nostre (vedi una delle migliori, Il rigattiere, la quale meriterebbe un'esegesi a parte).

Una poesia vera, sentita dove veramente, come scrive Anna in chiusura della sua opera, senti «nell'aria alleggiar l'amore puro come mai anima di Dio seppe donare». Forse la poesia non muta il mondo ma aiuta nella sua autenticità a sensibilizzare il nostro animo. Solo alcuni sanno trarre l'essenza del nostro incedere e del nostro io con intuizione lirica: quei pazzi dei poeti, per parafrasare Nietzsche in una sua opera lirica, sanno darci molto disinteressatamente. Sta a noi saperli ascoltare ed apprezzare. Un sentito ad majora, Anna.