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SPETTACOLI E MOSTRE

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Bastarda sera

di e con Sergio Camin
e Benno Simma
regia di Andrea Bernard

La band:
Gregor Marini
Gianni Casalnuovo
Sandro Giudici
Gigi Grata

Nelle arti e nei mestieri l’aggettivo “bastardo” si riferisce a arnesi divergenti nella forma e nella grandezza da quelli comuni. In Bastarda sera di Sergio Camin e Benno Simma questo significato slitta nell’uomo contemporaneo e diventa sinonimo di un rapporto “diverso” con la realtà, simile a una sorta di armatura protettiva per provare a sopravvivere all’idiozia collettiva. Forse il segno visivo di questo assunto è dato dalla sagoma dell’oca rosa, così enigmatica e surreale per non essere comunemente bianca, posizionata sul palcoscenico del Teatro Cristallo di Bolzano.

Bastarda sera è il prodotto della bizzarria creativa dei suoi ideatori, così simili-diversi nelle loro identità culturali: Camin è disegnatore, artista e corrosivo corsivista del quotidiano “Alto Adige”; Simma è architetto, pittore, cantautore e musicista di lunga data.

Perciò parole e musica costituiscono il perno drammaturgico del progetto, animano un gioco di equilibrata alternanza tra la recitazione incisiva e asciutta di Camin e le belle canzoni inedite affidate alla voce di Simma con i suoi deliziosi timbri blues e jazz contaminati da suggestioni cabarettistici. Accompagna lo spettacolo il prezioso e costruttivo supporto live della band formata da Gregor Marini (chitarra), Sandro Giudici (batteria), Gianni Casalnuovo (contrabbasso e armonica a bocca), Gigi Grata (trombone e basso). Compete alla regia di Andrea Bernard l’assemblaggio di questi diversi linguaggi adeguandoli ad una sintassi espressiva semplice e lineare, soprattutto in grado di valorizzare le potenzialità degli interpreti e le qualità dell’impianto narrativo dell’opera.

Il filo conduttore sono i ricordi nelle loro molteplici sfaccettature, perché “per loro non c’è […] un posto preciso – dice Camin in un passaggio iniziale di Bastarda sera – ma ci pensano loro a farsi trovare quando servono o meglio quando decidono di servire e sono bravissimi nello scegliere chi di loro […] deve saltare fuori”.

Tra ironia e amarezza, sottile comicità e visioni echeggianti il teatro dell’assurdo, dal cilindro della memoria Camin estrae situazioni private e argomenti pubblici. Si parla di social che negano la segreta intimità del ricordo nel momento in cui la sua esternazione è visibile a tutti. Segue il mare immaginato da Adele che “guarda le onde tra i larici in festa”. Lo sguardo sull’attualità sprigiona discorsi anche pungenti, che fanno riflettere e pensare, come il quadro dedicato ai sondaggi ridicolizzati alla pari dei referendum per essere manifestazione di falsa democrazia, oppure come il ricordo della Leopolda secondo la testimonianza di una contessa presente alla manifestazione. Agrodolce e coinvolgente è la ricostruzione del contesto entro il quale si trova a vivere il bambino adottato da una famiglia gay; turba il richiamo alla cronaca locale quando si ricorda il ragazzo travolto dal treno a diciassette anni.

Bastarda sera, spettacolo inserito nella rassegna “In Scena” del Teatro Cristallo e realizzato in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano, si richiama in certi momenti al teatro-canzone di Gaber, in altri sembra un’improvvisata Jam-session, e ancora uno sperimentale connubio di autobiografia e di malinconica poesia. E la formula, alla fine, risulta vincente.

 

                                di Massimo Bertoldi

 

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