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DANTE E I DISPATRIATI
Sublimazione di un destino

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  Capitolo 12.     Preghiere, pensieri e canti sull’esilio   

Le preghiere

CANTO DI DAVIDE: SALMO 137

Presso i fiumi di Babilonia, là sedemmo.
Anche piangemmo quando ci ricordammo di Sion.
Ai pioppi in mezzo a lei
Appendemmo le nostre arpe.
Poiché là quelli che ci tenevano prigionieri ci chiesero le parole di un canto,
E quelli che ci beffeggiavano, allegrezza:
"Cantateci uno dei canti di Sion".
Come possiamo cantare il canto di Yahweh
Su suolo straniero?

Questo canto richiama l’altro salmo (il 113): In exitu Isräel de Aegypto, di cui abbiamo già parlato nel primo capitolo.

 

CANTO SALVE REGINA1

Ad te clamamus exsules filii Hevae …
Et Iesum benedictum fructum ventris tui,
nobis post hoc exilium ostende.

È la preghiera che, nel VII Canto del Purgatorio, cantano i principi negligenti, così definiti perché in vita hanno pensato più ai loro interessi personali, nelle loro corti sfarzose, con le loro ricchezze e le loro vanità.
Dante vi proietta, in questo canto-preghiera, anche la sua condizione di esiliato, che sta sublimando la sua sofferenza, identificandosi in un esule che trova la sua nuova patria nel Paradiso verso il quale sta camminando insieme alla sua guida.

 

I pensieri

Giuseppe Mazzini

Volete voi, Operai Italiani, onorare davvero la memoria de' vostri Grandi e dar pace all'anima di Dante Allighieri? Verificate il concetto che lo affaticò nella sua vita terrestre. Fate UNA e potente e libera la vostra contrada. Spegnete fra voi tutte quelle meschinissime divisioni contro le quali Dante predicò tanto, che condannarono lui, l'uomo che più di tutti sentiva ed amava il vostro avvenire, alla sventura e all'esilio, e voi a una impotenza di secoli che ancor dura. Liberate le sepolture de' vostri Grandi, degli uomini che hanno messo una corona di gloria sulla vostra Patria, dall'onta d'essere calpestate dal piede d'un soldato straniero. E quando sarete fatti degni di Dante nell'amore e nell'odio — quando la terra vostra sarà vostra e non d'altri — quando l'anima di Dante potrà guardare in voi senza dolore e lieta di tutto il santo orgoglio Italiano — noi innalzeremo la statua del Poeta sulla maggiore altezza di Roma, e scriveremo sulla base: AL PROFETA DELLA NAZIONE ITALIANA GLI ITALIANI DEGNI DI LUI “

 

Omero

Niente per i mortali è peggio della vita raminga:
pel maledetto ventre soffrono strazi umilianti
gli uomini, quelli a cui tocca vita raminga e pena e dolore.
(Odissea XV)

 

Ovidio

Cum patriam amisi, tunc me periisse putato: et prior et gravior mors fuit illa mihi.
Quando ho perduto la patria, allora pensa che io sia morto: quella morte fu per me la prima, e la più crudele

 

Diogene di Sinope

Se i Sinopi mi hanno condannato all’esilio, io li condanno a restare in patria!

 

Lucio Anneo Seneca

Nulla terra exilium est, sed altera patria est.
Nessuna terra è un esilio, ma è una seconda patria

 

Ugo di San Vittore

L'uomo che trova dolce la propria terra è ancora un debole principiante; colui che considera ogni terra alla stregua di quella in cui è nato è già forte; ma perfetto è colui al quale il mondo intero appare come una terra straniera

 

Papa Gregorio VII

Ho amato la giustizia e odiato l’iniquità, per questo muoio in esilio.

 

Victor Hugo

L’esilio è una specie di lunga insonnia.

 

Primo Levi

È questo il frutto più immediato dell’esilio, dello sradicamento: il prevalere dell’irreale sul reale.

 

Elias Canetti

Solo nell’esilio si arriva a capire fino a che punto il mondo è sempre stato un mondo di esuli.

 

Fernando Pessoa

Cerco il mio essere nei cieli.
E stella, spazio azzurro o aldilà sinistro
Sono un io esiliato che Dio possiede

 

Hannah Arendt

La storia della nostra lotta è stata alla fine conosciuta. Abbiamo perso la casa, che rappresenta l’intimità della vita quotidiana. Abbiamo perso il lavoro, che rappresenta la fiducia di essere di qualche utilità in questo mondo. Abbiamo perso la nostra lingua, che rappresenta la spontaneità delle reazioni, la semplicità dei gesti, l’espressione sincera e naturale dei sentimenti. Abbiamo lasciato i nostri parenti nei ghetti polacchi e i nostri migliori amici sono stati uccisi nei campi di concentramento, e questo significa che le nostre vite sono state spezzate. Tuttavia, non appena siamo stati salvati – e la maggior parte di noi è stata salvata parecchie volte – abbiamo cominciato le nostre nuove vite, cercando di seguire quanto più fedelmente possibile tutti i buoni consigli dei nostri salvatori”.

 

Khalil Gibran

Il silenzio ci porta lontano da noi stessi, ci fa veleggiare nel firmamento dello spirito, ci avvicina al cielo; ci fa sentire che il corpo è nulla più che una prigione, e questo mondo è un luogo d’esilio.

 

George Steiner

La Verità è sempre in esilio.

 

Paulo Coelho

Ciò che gli occhi non vedono, il cuore non sente”. Ebbene, io affermo che non c’è niente di più falso. Quanto più lontani stanno, tanto più vicini al cuore sono i sentimenti che cerchiamo di soffocare e dimenticare. Se siamo in esilio, vogliamo serbare ogni ricordo delle nostre radici; se ci troviamo lontani dalla persona amata, chiunque passi per la strada ce la fa ricordare

 

Oriana Fallaci

Io avevo scelto il silenzio. Avevo scelto l’esilio. Perché in America, è giunta l’ora di gridarlo chiaro e tondo, io ci sto come un fuoriuscito. Ci vivo nell’auto-esilio politico che contemporaneamente a mio padre mi imposi molti anni fa. Ossia quando entrambi ci accorgemmo che vivere gomito a gomito con un’Italia i cui ideali giacevano nella spazzatura era diventato troppo difficile, troppo doloroso, e delusi offesi feriti tagliammo i ponti con la gran maggioranza dei nostri connazionali.

 

Emil Cioran

Sotto qualsiasi forma si presenti e indipendentemente dalla sua causa, l’esilio, agli inizi, è una scuola di vertigine…E se l’esistenza fosse per noi un esilio e il Nulla una patria?

 

Dalai Lama

Di fronte alla distruzione del mio popolo, mi dedico nell'esilio alla sola linea d'azione che mi è stata lasciata: ricordare al mondo per mezzo delle Nazioni Unite e di questo libro, quel che è accaduto e sta accadendo nel Tibet: e far piani per il futuro.

 

Italo Calvino

Il luogo ideale per me è quello in cui è più naturale vivere da straniero.

 

Moni Ovadia

Chi trova dolce la sua patria è un tenero dilettante e che solo è perfetto chi si sente straniero in ogni luogo

 

Vera Linhartova

Le mie simpatie vanno ai nomadi, io non possiedo l’anima di una sedentaria. Anch’io posso dunque affermare che il mio esilio è venuto ad esaudire ciò che da sempre era il mio voto più caro: vivere altrove

 

Canti

Giuseppe Verdi

Va’ pensiero

Va, pensiero, sull’ali dorate;
Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L’aure dolci del suolo natal!

Del Giordano le rive saluta,
Di Sionne le torri atterrate…
Oh mia patria sì bella e perduta!
O membranza sì cara e fatal!

Arpa d’or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto riaccendi,
Ci favella del tempo che fu!

O simile di Solima ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t’ispiri il Signore un concento,
che ne infonda al patire virtù,
che ne infonda al patire virtù,
che ne infonda al patire virtù,
al patire virtù!

(Nabucco, 1842)

 

Miriam Makeba

Visse per trent’anni in esilio, a causa delle sue posizioni contro l’apartheid del suo paese, il Sudafrica. Si è sempre battuta per i diritti umani e contro le ingiustizie.

Adesso che quei giorni sono finiti
passerò ogni giorno
con solo gioia nel cuore
ho pianto molto
troverò sempre la forza
di asciugare le lacrime
dai miei occhi
mi ricordo quei giorni
ho pregato di tornare a casa
e sapevo che un giorno sarei tornata
ricordi di giorni ormai passati
quando mi sentivo così sola
alla fine ciò che importa è che sono a casa
Homeland
Ngai nazongi I
Mboka na ngai
Po na seko
Homeland
Ngai nazongi I
Mboka na ngai
Kino liwa
Se ti sentirai mai così
pensa alla mia storia
a come è andata
il mio cuore batte forte
oggi finalmente
Ora alla fine sono a casa
adesso che quei giorni sono finiti
passerò ogni giorno
con solo gioia nel cuore
ho pianto molto
troverò sempre la forza
di asciugare le lacrime
dai miei occhi
mi ricordo quei giorni
ho pregato di tornare a casa
e sapevo che un giorno sarei tornata
ricordi di giorni ormai passati
quando mi sentivo così sola
alla fine ciò che importa è che sono a casa
Homeland…

 

Pietro Gori

Pietro Gori, oltre ad una intensa attività politica come anarchico, è stato anche compositore di famose canzoni che esprimevano in modo molto emotivo i sentimenti di chi, per cause politiche o sociali, era costretto all’esilio in terre lontane o erano scacciati dalla terra in cui vivevano, come accadde a lui che si era rifugiato a Lugano e da lì venne espulso insieme ad altri dodici esuli. Peregrinò a lungo: nel primo esilio fu in Germania, Belgio, Inghilterra, Canada e Stati Uniti, dove collaborò alla rivista La Questione Sociale.
Nel secondo esilio andò in Argentina, dove fondò la rivista Criminologia moderna, insegnando questa materia all’Università di Buenos Aires. Viaggiò anche in Egitto e in Palestina e morì poco più che quarantenne nel terzo esilio all’isola d’Elba. Due in particolare sono le canzoni che ebbero un grande successo: Addio Lugano bella e Stornelli d’esilio:

 

ADDIO. LUGANO BELLA

Addio, Lugano bella,
o dolce terra pia,
scacciati senza colpa
gli anarchici van via
e partono cantando
colla speranza in cor,
e partono cantando
colla speranza in cor.

 

STORNELLI D’ESILIO

O profughi d'Italia a la ventura
si va senza rimpianti né paura.
Nostra patria è il mondo intero
nostra legge è la libertà

 

                           

Elenco di esuli celebri

Gli esuli, i dispatriati, i profughi, gli espulsi e tutti coloro che lasciano il loro paese per trovare asilo politico o una nuova patria altrove, sono innumerevoli ed è impossibile farne una statistica certa.
Tuttavia, a titolo puramente indicativo, al termine del nostro lavoro su uno degli esiliati più illustri della storia dell’umanità, Dante, alleghiamo l’elenco di alcuni dei più significativi, quasi come un gesto di solidarietà e di similarità.
Essi sono scrittori e poeti, ma anche santi, profeti, artisti, scienziati, politici: solo per avere una pallida immagine di quanto l’esilio e il dispatrio colpiscano spesso, nella storia, uomini che, al contrario di quanto pensano i responsabili della loro emarginazione, danno un contributo vitale all’umanità in ogni campo, non solo quello della poesia o della letteratura.

 

SANTI E PROFETI

Gesù e i suoi genitori
Abramo
Adamo
Cipriano
Clemente I
Cornelio I
Damaso
Daniele
Elia
Ezechiele
Giovanni Crisostomo
Ilaro di Poitiers
Lorenzo Milani
Mosè

 

SCRITTORI E POETI

Aleksandr Isaevič Solženicyn
Aleksandr Sergeevič Puškin
Amelia Rosselli
Andrea Camilleri
Anna Maria Mori
Barbara Serdakowski
Béhanzin
Bernard Malamud
Bertolt Brecht
Brunetto Latini
Carlo Levi
Cesare Pavese
Cézim Hajdari,
Dante Alighieri
Diego Zandel
Elias Canetti,
Emil Cioran
Émile Ollivier
Eugène Ionesco
Felix e Robert Weltsch
Francesco Petrarca
François Villon
François-René de Chateaubriand
Franz Werfels
Gaito Gazdanov
George Gordon Byron
Gëzim Hajdari
Giani Stuparich
Giovanni Berchet
Guido Cavalcanti
Herta Müller
Ignazio Silone
Iosif Brodskij
Ippolito Nievo,
Isaac Bashevis Singer
Isabel Allende
Ivan Alekseevič Bunin
James Joyce
Johannes Urzidil
Jorge Amado
Louis-Ferdinand Céline
Luis Sepùlveda
Madame de Staël
Maksim Gorkij
Max Brod
Mikhail Lermontov
Mikhail Saltykov-Shchedrin
Milan Kundera
Nader Ghazvinizadeh
Nazim Hikmet
Neil Bissoondath
Oscar Wilde
Ovidio
Pablo Neruda
Paul Celan
Peter Handke
Philip Roth
Piero Chiara
Rafael Alberti
Reinaldo Arenas
Salman Rushdie
Saul Bellow
Scipio Slataper
Stefan Zweig
Stefan Zweig
Thomas Mann
Ugo Foscolo
Varlam Shalamov
Vera Linhartova
Vera Lucia de Oliveira,
Victor Hugo
William Wordsworth

 

ARTISTI- MUSICISTI

Ai Wei Wei
Anni Albers e Josef Albers
Béla Viktor János Bartók
Billy Wilder
Ernst Paul Klee
Fryderyk Franciszek Chopin
Josef Albers
László Moholy-Nagy
Lucian Freud
Ludwig Mies van der Rohe
Luis Buñuel Portolés
Marc Chagall
Marcel Breuer
Richard Wagner
Vasilij Vasil'evič Kandinski
Walter Gropius

 

SCIENZIATI

Albert Einstein
Emilio Segré
Enrico Fermi
Fritz Haber
Lise Meitner
Max Born
Mircea Eliade
Rita Levi Montalcini
Sigmund Freud

 

FILOSOFI

Edward W. Said
Erwin Schr ödinger
Georg Lukács
Hanna Arendt
Jean-Jacques Rousseau
Karl Marx
Lev Isaakovič Šestov
Theodor W. Adorno
Tommaso Campanella
Walter Benjamin

 

PERSONE DELLO SPETTACOLO E SPORT

Charlie Chaplin
George Weah
Giorgio Strehler
Luka Modrić
Marlene Dietrich
Miriam Makeba
Nadia Comaneci
Rudolf Nureyev

 

POLITICI

Ahmed Hussen
Amadeo Peter Giannini
Aung san Suu Kyi
Bruno Buozzi
Francesco Guicciardini
Francesco Saverio Nitti
Fratelli Rosselli
Gaetano Salvemini
Giorgio Amendola
Giuseppe Di Vittorio
Giuseppe Donati
Giuseppe Garibaldi
Luigi Sturzo
Napoleone Bonaparte
Nicolò Machiavelli
Niccolò Tommaseo2
Rigoberta Menchu Tum
Ruḥollāh Moṣṭafāvī Mōsavī Khomeynī
Sandro Pertini
Santorre di SantarosaVincenzo Gioberti
Willy Brandt


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1 La preghiera che troviamo citata nel VII Canto del Purgatorio:

  • Salve, Regina in sul verde e ‘n su’ fiori
    quindi seder cantando anime vidi,
    che per la valle non parean di fuori.

2 Vista l’esperienza tragica ancora forte e viva del “secolo della guerra” appena passato, il sintagma “esilio” assorbe una connotazione esclusivamente negativa. Tuttavia, l’esilio non va sempre studiato come un fenomeno estremamente negativo, tantomeno come uno strumento che serve soltanto per perseguitare e sterminare certi gruppi politici o etnici diversi. Il più famoso esule dalmata, il sebenzano Niccolò Tommaseo, concepiva il suo esilio quasi come un compito messianico, che lo spinse ad abbattere le strette frontiere, dipinte da un forte sentimento del nazionalismo che soffoca il libero sviluppo del pensiero umanista. Fu appunto l’esilio che aiutò Tommaseo, sulla via del romanticismo nazionale, ad imporsi a livello internazionale che non potesse essere circoscritto da nessuna frontiera o confine umano. Cento anni dopo Tommaseo a Spalato nacque Enzo Bettiza, il cui cammino della vita, appunto come quello di Tommaseo, fu segnato da diversi esilii, sia volontari che forzati. Lo scopo di questo intervento è innanzitutto quello di dare l’immagine del mistico esule dalmata sull’esempio di Bettiza e Tommaseo, l’uomo che vive al bivio tra Oriente e Occidente, ma che non appartiene del tutto né all’Occidente “avanzato” né all’Oriente “esotico”, ma che fa da ponte tra le diverse culture e civiltà.

 

 

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